Analisi dell’impatto della paura di recessione sui mercati globali

Nella notte tra domenica e lunedì, i mercati globali hanno vissuto una situazione particolare. Non solo c'è stato un calo significativo, soprattutto nel mercato giapponese, ma anche un aumento della paura di una recessione imminente. Questo evento ha portato molte persone a preoccuparsi e a prendere decisioni importanti.

La paura può essere quantificata osservando l'andamento del VIX Index. Questo indice misura la volatilità implicita delle opzioni a 30 giorni sull'SPX. Lunedì 5 agosto, il VIX ha raggiunto livelli intorno a 65, qualcosa che non succedeva dai tempi del Covid e del 2008. Questi livelli alti provocano sempre delle conseguenze sui mercati.

Un uomo concentrato che guarda uno schermo con grafici. Sfondo sfocato di luci e monitor.

Le persone hanno reagito in modi diversi. Alcuni operatori hanno ignorato la situazione, specialmente quelli che operano su mercati scorrelati come le soft commodities. Altri hanno approfittato dell'aumento della volatilità per fare profitti, utilizzando ingressi sistematici o discrezionali. Purtroppo, ci sono stati anche molti operatori che hanno perso molto denaro, se non tutto il capitale.

In Unger Academy, testiamo tutto in modo statistico e numerico. Tra i vari indicatori, ne abbiamo uno molto utile per gestire i momenti di forte paura sul mercato. Questo indicatore si basa principalmente sul VIX e su altri aspetti correlati. Venerdì sera, questo indicatore aveva segnalato un campanello d'allarme, suggerendo di chiudere quasi tutte le posizioni rialziste sul mercato.

Qualcuno potrebbe dire che è facile fare previsioni dopo che gli eventi sono già accaduti. Tuttavia, è importante capire che questi indicatori servono come filtri per l'operatività. Anche se ci permettono di evitare eventi negativi come il Covid o il volmageddon del 2018, non sempre sono corretti. Il loro utilizzo comporta dei costi, come entrare e uscire dalle posizioni, e possono ridurre i rendimenti rispetto a chi non li utilizza.

In conclusione, anche se l'uso di questi filtri può ridurre i rendimenti in tempi positivi, ci danno una maggiore sicurezza nei momenti di crisi. Essere consapevoli di quello che si fa e affidarsi ai numeri può essere la chiave per navigare con successo nelle acque agitate dei mercati finanziari.

Di Andrea Unger - Test IT

4 volte campione del mondo di trading

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